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da RIDOTTO, n. 6-2012 - Titolo: TEATRO di Ombretta De Biase di Maricla Boggio. |
Due volumi di testi teatrali mettono in luce vent'anni di drammaturgia dell'autrice impegnata sul duplice fronte dei sentimenti e della Storia. Quasi tutti rappresentati, i testi di Ombretta De Biase emergono dalla pagina come pensieri viventi, sia che si tratti di personaggi inventati sia che appartengano alla letteratura o alla storia…
Delle tante recensioni che alcuni dei drammi hanno avuto, vale la pena di citare l'icastico giudizio di Giorgio Barberi Squarotti su Julius: “Julius è un bel dramma politico, ma, a differenza di Sartre e di Cocteau, con un filo di ironia, determinato e retto dal personaggio di Agnes, a distinguerlo da quegli archetipi del dopoguerra”… Il filo di ironia non abbandona mai la scrittura di De Biase, che nel secondo volume, raccoglie i testi di più aperta intonazione storica o di reinterpretazione storica in chiave attuale, secondo un personale sentire.
Mi riferisco in particolare al saggio che precede i testi teatrali circa il movimento delle beghine, da cui l'autrice trae motivi di analogia con il moderno femminismo. Sempre in questa dimensione che dalla storia va al proprio personale sentire si pongono le due pièces che completano il volume, "Simone Weil" e "La guerra di Lina"… Conclude la raccolta con genuina allegria "La mia Argentina".
Prendendo lo spunto da uno spettacolo rappresentato a Buenos Aires, l'autrice intraprende un viaggio attraverso luoghi, usanze, tradizioni e drammi - le madri della Plaza de Mayo - di un' Argentina che lei sente davvero sua, vissuta in mezzo agli odori, ai suoni, ai colori di una terra alla quale si sente affettivamente legata.
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da RIDOTTO: n. 4/5-2010 - Titolo: Un successo del teatro italiano contemporaneo all'estero di Fabrizio Caleffi. |
Al teatro Dostoevski di San Pietroburgo, Il 2 aprile 2010, è stato rappresentato l'atto unico intitolato: “Soldato a veli”….
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da Primafila: n. 84-2002 - Titolo: Da Stanislavskij a Marlon Brando di Ombretta De Biase di Ettore Rimondi |
D. In sintesi chi è che fa l'attore e chi è, invece, che lo è? R. Semplificando chi fa l'attore recita, ossia finge, deve appoggiarsi agli infiniti cliché del mestiere se ha una certa esperienza o del quotidiano se non ne ha, mentre chi è attore non ne ha bisogno….
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Da Hystrio: n. 2-2000 - Titolo: Simone Weil duetta con i monitor di Anna Ceravolo… |
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da Hystrio: n. XII-1999 - Titolo: Lumini di Ombretta De Biase di Fabrizio Caleffi... |
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